-
(Gita effettuata il 20/11/2011 dal CAI di Carpi con 30 partecipanti – periodo consigliato: da ottobre a maggio)
Non capita spesso di poter percorrere un sentiero quasi tutto in discesa ed anche per questa caratteristica é un itinerario che va seriamente preso in considerazione. Gli altri motivi di interesse sono la visita a due centri storici fra i più belli dell’Appennino e panorami di incomparabile bellezza dalla rocca di Sestola e dal crinale di Monte Emiliano, verso la valle del Vesale, dello Scoltenna, del Panaro, sul crinale da Monte Cantiere al Castello di Montecuccoli e la torre di Gaiato e poi sull’alto crinale dai monti bolognesi, con qualche frazionamento, fino al Cusna.
Si arriva a Mulino del Leo con la fondovalle Panaro dall’uscita dell’Autosole di Modena-Sud attraverso i paesi di Vignola e Marano. Si passa il torrente Scoltenna poco a monte della sua confluenza nel Leo con un lungo ponte dopo il quale sulla sinistra si trova un ampio parcheggio di servizio all’omonimo ristorante. Se il gruppo dispone di due auto qui se ne lascia una che ci permetterà di ritornare a Fanano a prendere la seconda alla fine della camminata. Disponendo di una sola auto di qui si torna a Fanano in corriera informandosi preventivamente sulle corse feriali e festive programmate dall’ATCM (info@atcm.mo.it, oppure al numero verde 800.11.11.01).
Da Fanano, dopo una dovuta visita al centro storico, si sale da piazza Vittoria per via Rimembranze (cartelli per gli impianti del Cimoncino) e deviando a destra al terzo incrocio si arriva al grande parcheggio a fianco del Cimitero. Si parte a piedi in salita lasciando quasi subito la strada per salire a destra per un sentiero ben segnato (9) che esce dal paese fra boschi di castagno e querce e raggiunge la soprastante borgata La Possessione. Dopo le prime case si sale a destra su sentiero che arriva ad un bivio sotto una pineta, dal quale verso sinistra si raggiunge una stradetta che seguiamo in salita voltando a destra su una strada asfaltata che si lascia poi al primo incrocio.
Si prende sulla sinistra un’antica mulattiera che aggira un dosso alberato e si porta su un passo detto la Finestra di Sasso Pagano dove si ha una bella vista a destra di Sestola, sovrastata dalla rocca e a sinistra della valle di Canevare e Fellicarolo. Si sale dritto nel bosco alla Sorgente dell’Acqua Solforosa, dalla quale il sentiero esce su un piazzale a valle di Sestola. Si prende a destra all’incrocio e poi si sale a sinistra per via Boselli arrivando nella piazza di Sestola sotto la torre dell’orologio, 1h30′.
Si va a destra con una bellissima panoramica strada acciottolata che s’inerpica lungo lo sperone roccioso che sorregge il castello, visitato il quale scendiamo dalla porta opposta a un sentiero che verso destra cala anche con scalini sulla carrozzabile per Sestola, attraversata la quale verso destra, per via Beccastecca, si scende a Poggioraso 0h30′-2h00′.
Si passa a fianco della chiesa e dell’unico bar e, stando sulla destra, si percorre tutto il crinale prativo fra il Vesale e il Leo fino a tagliare con una carrareccia la strada asfaltata che verso destra porta a Trentino. Si prende ora una vecchia mulattiera che segue verso NE la sommità del crinale prevalentemente coperto di roverelle passando a fianco della cima del monte Revedei (a destra a un bivio con l’indicazione di Vesale) pervenendo ad altri due incroci dove tenendo la sinistra si sale sopra i campi della casa Le Pozzacce, con un bel panorama alle nostre spalle sulla Calvanella e il monte Cervarola. Si mantiene ora la sommità del crinale passando la cima del Monte Emiliano, con begli scorci panoramici sull’alto crinale dal Corno al Libro Aperto, scendendo dalla parte opposta ad alcune case dove si prosegue sulla dorsale nella stessa direzione fino a toccare dopo un incrocio con un pilastrino votivo le case la Costa. Si scende a destra a una seconda casa dalla quale verso sinistra caliamo a via Balardino che ci conduce a destra sulla carrozzabile che cala (a sinistra) a Rocchetta Sandri, 2h30′-4h30′.
Si prosegue nella stessa direzione passando a destra della chiesa e del monumento ai caduti dopo il quale si tocca il bar della frazione dove ci si può rifocillare. Al prossimo bivio teniamo la destra uscendo dalle case con una carrareccia e volgendo a sinistra al primo bivio e tirando dritto al secondo si arriva su di una stretta carrozzabile alle Case del Leo. Seguiamo questa strada in discesa sul crinale (lasciando a dritta via Prato della Donnina) che dopo due tornanti raggiunge la borgata Il Casino, 0h30′-5h00′ dove la si lascia per prendere a destra una stradina che passa a sinistra delle case e termina ad una bella casa sottostante. Si prosegue nella medesima direzione fra un campo e un querceto scendendo al sottostante primo tracciato abbandonato della Fondovalle Panaro che seguiamo verso sinistra e deviando due volte a dritta con due brevi tratti di asfalto raggiungiamo Il Mulino del Leo, da dove siamo partiti, 0h30′-5h00′.
Un’attenta osservazione dei due greti torrentizi (intanto che si aspetta auto o bus) evidenzia che le lo scorrere naturale del fiume e, molto di più, le incontrollate escavazioni di ghiaia, hanno fatto abbassare di 4 o 5 metri l’alveo del corso d’acqua in poche decine di anni e i piloni del ponte appaiono ora scalzati dall’acqua. Lo stesso mulino del Leo, funzionante fino a prima dell’ultima guerra, che era raggiunto da un breve canale di derivazione proveniente dal Leo, attualmente appare troppo sopraelevato rispetto al torrente con una differenza di quota impossibile da colmare se non con un canale lungo almeno una decina di chilometri.
Paolo Cervigni
Bibliocartografia: Paolo Cervigni: Guida ai sentieri dell’Alto Appennino modenese dal Corno alle Scale al passo dell’Abetone – L’Escursionista Editore, 2011